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FABIO

GROSSI

 

Nato a Roma il 1 ottobre 1977, studia con Clarissa Mucci all’Accademia Nazionale di Danza, diplomandosi con il massimo dei voti.

Al Liceo Coreutico persegue una formazione culturale ad indirizzo artistico.
Nella danza classica si perfeziona, tra gli altri, con Marika Besobrasova a Monte-Carlo, con Rosella Hightower a Cannes, con Wilhelm Burmann a Ginevra, con Philip Beamish a Milano e con Raymond Franchetti a Marsiglia.

Integra la sua preparazione fisica con sistemi di allenamento quali Pilates Method e Gyrotonic Expansion System e con le attrezzature Technogym.


Carriera in scena:
L’11 ottobre 1997, quasi un anno prima del diploma e grazie ad uno speciale permesso dell’Accademia, debutta come solista con la compagnia Aterballetto.

Tra il 1998 ed il 2008, svolge un’intensa attività internazionale con :

il Ballet du Grand-Théâtre de Genève,
il Leipziger Ballett,

il Teatro alla Scala di Milano,
il Ballet National de Marseille,
il Teatro dell’Opera di Roma come artista principale,
l’ Arena di Verona come étoile ospite e maître de ballet.
Repertorio coreografico
Danza ruoli di rilievo in un repertorio che comprende gran parte dei più noti capolavori classicoromantici,
numerosi titoli neoclassici e contemporanei ed alcune creazioni concepite sulla sua
misura d’interprete.
Tra le firme coreografiche che annovera in qualità di protagonista, troviamo (in ordine alfabetico)
i nomi di :
Amedeo Amodio, George Balanchine, Mauro Bigonzetti, Luc Bouy, Luciano Cannito, Daniela Capacci, Paul Chalmer, Birgit Cullberg, Ugo Dell’Ara, Mikhail Fokine, William Forsythe, Carla Fracci, Maria Grazia Garofoli, Millicent Hodson, Lev Ivanov, Jiri Kylian, Jean-Yves Lormeau, Thierry Malandain, Laura Martorana, Léonide Massine, Michele Merola, Enrico Morelli, Ohad Naharin, Robert North, Marius Petipa, Marie-Claude Pietragalla, Galina Samsova, Uwe Scholz, Luca Veggetti, Gillian Whittingham.
L’11 maggio 2008, al Teatro Filarmonico di Verona, saluta il palcoscenico con il ruolo del Principe Albrecht in ‘Giselle’.
Riconoscimenti
Nel 1997, ancora studente, è medaglia d’oro del Concorso di Rieti e vince un diploma di finalista – unico italiano di quell’anno – al Concorso Internazionale di Mosca presieduto da Yuri Grigorovich.
E’ dunque il soggetto di un articolo monografico su Il Venerdì, inserto del quotidiano La Repubblica, come giovane promessa della danza italiana.
Tra i vari riconoscimenti conferitigli, si ricordano i premi Léonide Massine al merito (1997) e al valore (2007) a Positano ed il premio Anita Bucchi come migliore interprete maschile dell’anno (stagione teatrale 2006-2007) a Roma.
Ampiamente apprezzato dalla critica specializzata e dal pubblico tout-court, è incluso nel
volume ‘Storia della Danza e del Balletto’ (2005) di Alberto Testa come uno dei migliori danzatori italiani del momento.
Come artista, è ricordato particolarmente per le applaudite interpretazioni dei ruoli di
Mefistofele nel ‘Faust’ e di Don Alonso ne ‘La gitana’, sulla scena dell’Opera di Roma.
Propositi
Il metodo d’insegnamento, avvalendosi di un bagaglio artistico estremamente diversificato e di

un’incessante ricerca tecnica individuale, propone un invito alla danza come movimento armonico e come libera espressione di sé. Attraverso l’auspicata fusione di un’impostazione di riferimento prevalentemente francese, improntata alla morbida semplicità ed alla

coordinazione, con una varietà ritmica d’incursione tipicamente occidentale, la classe di danza è concepita come ricerca di purezza attraverso l’unione del corpo, della mente e del cuore; con l’obbiettivo finale di recuperare una gioia interiore che è nutrimento proprio e condivisione con
l’altro.

Dal 2010 e’ tra lo staff insegnanti della Formazione Bartolomei di Roma per i corsi di formazione professionale . 

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